Se vi dicessero che almeno 100 grammi di cibo al giorno per persona vengono gettati nella pattumiera, come reagireste? Quasi 37 Kg di alimenti all’anno, per un corrispettivo in costi pari a 250 euro. Se una famiglia spreca circa 1,5 Kg di alimenti per una settimana, con la cena in pole position tra i pasti dove si spreca di più, con un sorpasso di circa il doppio rispetto al pranzo. Ma cos’è che gli italiani sprecano di più? Tra i tanti cibi che vengono gettati, in testa, troviamo le verdure, seguiti da latte e latticini, poi troviamo la frutta e i prodotti da forno.
Da qui nasce l’esigenza di sensibilizzare e informare i cittadini riguardo l’importanza della tematica riguardante lo spreco alimentare in generale, sponsorizzando la spesa a chilometri zero e l’importanza della filiera corta con l’acquisto, quindi, di prodotti tradizionali del posto. Tutto questo permetterebbe di ridurre notevolmente lo spreco alimentare, cosa che le famiglie italiane da diverso tempo stanno iniziando a recepire molto bene visto il sensibile aumento percentuale degli acquisti diretti al contadino negli ultimi anni.
Il cibo non dovrebbe percorrere le lunghe distanze che siamo abituati a considerare o che, erroneamente, non consideriamo proprio, mangiando il cibo dei supermercati, anche se non tutti i market, va detto, vendono cibo di lunga percorrenza. Gli alimenti dal basso chilometraggio sono più freschi e durano di più, per non parlare del grande, ulteriore, favore che si farebbe all’ambiente, con la grande riduzione di emissioni in atmosfera causate dalla combustione di benzina e gasolio. Bisogna avere cura del proprio territorio, per questo serve una maggiore attenzione allo spreco alimentare.