Le vendite delle verdure conosciute come quelle di quarta gamma sono in costante aumento. Per capirci meglio si tratta di quelle verdure che troviamo nel banco frigo già lavate, tagliate e imbustate. Nel 2016 il trend di vendita di questi prodotti è calato quasi drasticamente ma, fortunatamente, nell’ultimo semestre dello stesso anno il trend ha subito una ripresa notevole. Il fiore all’occhiello dei prodotti di quarta gamma è l’insalata. Solamente la vendita di insalate contribuisce ad un terzo dei ricavi totali.
I consumatori italiani degli alimenti in busta sono quasi 20 milioni e sono in costante aumento, occupando il secondo posto in Europa, subito dopo i consumatori inglesi. La caratteristica che favorisce la vendita di questi prodotti è la praticità perché, se mettiamo a paragone i prodotti pronti all’uso con le verdure fresche, il prezzo non è assolutamente proporzionale. Infatti, le insalate lavate, tagliate e confezionate costano circa 3 volte di più rispetto all’ insalata fresca. Ma la notevole richiesta di questi alimenti fa sì che i consumatori trovino un prodotto sempre in offerta.
La produzione di quarta gamma è regolata dal decreto attuativo della L. 77 del 13 maggio 2011, che ne regola anche le etichette. Il prodotto è soggetto a regole ferree, ad esempio non può superare gli 8 gradi tra il momento del confezionamento e quello del consumo. Anche l’etichetta deve essere visibile e deve indicare che il prodotto è lavato e pronto all’uso. I consumatori devono prestare molta attenzione alla data di scadenza del prodotto e non sottovalutare il consiglio che i produttori danno nel consumarlo entro due giorni dall’apertura della busta.