E’ già stata la volta di riso e pasta, ieri invece è toccato al pomodoro. In particolare è scattato l’obbligo di indicare l’origine dei pomodori sull’etichetta riportata sulle confezioni di pelati, salse e concentrati per contrastare le numerose Fake News che invadono le corsie dei supermercati. Questa mossa è sicuramente ben apprezzata dai consumatori italiani che prediligono il Made in Italy rispetto ai prodotti provenienti dall’estero.
Questa decisione proviene da un decreto che stabilisce l’obbligatorietà per i prossimi due anni di un sistema di etichettatura quanto più trasparente possibile. Questa nuova regola sarà applicata agli alimenti come sughi, polpe e altre salse che sono composte da derivati di pomodori per almeno la metà degli ingredienti. E’ un passo importante per i consumatori che si recano abitualmente nei supermercati e che preferiscono essere coscienti delle caratteristiche degli alimenti saranno presenti sulle loro tavole, soprattutto da quale Paese proviene.
Il decreto specifica che sull’etichetta dovrà essere indicato non solo il Paese di origine ma anche il Paese in cui il pomodoro è stato trasformato e, nel caso in cui le fasi fossero diverse, potranno essere utilizzate le diciture “Paesi UE, Paesi Non Ue, Paesi Ue e Non Ue”. Se nel caso contrario i Paesi di origine coincidano, basterebbe la dicitura “Origine: Italia”. Cosa fondamentale è che le indicazioni siano apposte in punti evidenti dell’etichetta. Non c’è problema per i prodotti che sono presenti sul mercato da prima dell’entrata in vigore del provvedimento, purchè siano commercializzati entro il termine di conservazione indicato sulla confezione.