FARMACI CONTRAFFATTI, IL NUOVO BUSINESS DELLA PIRATERIA

21 Feb 2019 | Sanità e Salute

La pirateria regna sovrana. Tocca tutti i settori, dalla cosmetica all’abbigliamento, dalle automobili ai giocattoli, dall’agroalimentare fino ad arrivare alla new entry dei farmaci. La contraffazione dei farmaci, sia generici che salvavita, sta raggiungendo dei livelli tali da far pensare ad un danno per la salute di tutti i consumatori oltre ad un danno economico notevole per tutto il Sistema Sanitario Nazionale.

Negli anni passati, il mercato della contraffazione dei farmaci era prevalentemente nei Paesi del Terzo Mondo, ma oggi si estende a macchia d’olio nel resto del mondo. L’Europa sta diventando protagonista di numerosi sequestri transfrontalieri di prodotti privi di marcatura CE e con marchio palesemente contraffatto. I farmaci vengono scambiati nel mercato più facilmente accessibile oggigiorno: Internet. Infatti, una direttiva comunitaria permette la vendita online di quei farmaci acquistabili senza ricetta da farmacie autorizzate e quindi tracciabili nei movimenti, tanto che il Ministero può bloccare i portali che vendono farmaci illegalmente.

Altro problema diffuso in Italia e che mette in allerta la salute dei consumatori italiani è il furto dei farmaci in ospedale. Tramite un’analisi è emerso che sono più di 100, negli ultimi anni, i casi accertati di furti negli ospedali. In particolare, i farmaci più rubati sono quelli oncologici, antireumatici ma anche dimagranti e viagra. Questi furti costituiscono un danno per l’intero Sistema Sanitario Nazionale in quanto sono farmaci non vendibili nelle farmacie ma di sola somministrazione negli ospedali. Per combattere la contraffazione dei farmaci la Commissione Europea ha approvato da qualche giorno gli Atti Delegati che stabiliscono maggiori requisiti di sicurezza sulle confezioni dei medicinali. La Direttiva sui medicinali falsificati introduce un unico codice a barre 2D serializzato per identificare i farmaci e un sistema per verificare il codice unico di erogazione che sarà esteso a tutti i Paese UE che ancora non dispongono di un sistema di serializzazione.