Tre arresti per mascherine fasulle nel Lazio, U.Di.Con.: “Frode su salvavita disgustosa”

4 Mar 2021 | Comunicati Stampa, Piano 2020

Roma, 04/03/2020 – “Sembra che proprio durante le peggiori tempeste emerga la ferocia degli squali – scrive in una nota la Presidente dell’U.Di.Con. Regionale Lazio, Martina Donini – E noi di U.Di.Con., fin da marzo scorso in prima linea contro il Covid, esprimiamo disprezzo nei confronti di questi individui, che hanno pensato bene di arricchirsi a discapito di ospedali, Protezione Civile e strutture pubbliche tutte, costrette a centellinare e ottimizzare i fondi durante un’emergenza su scala mondiale. Se la frode è sempre sbagliata, quella fatta su materiali salvavita durante una pandemia può essere definita solo come disgustosa”.

Nella giornata di ieri la Guardia di Finanzia ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tre imprenditori e una società milanese, con l’accusa di aver fornito alla Protezione Civile della Regione Lazio, nei primi mesi del 2020, dispositivi di protezione individuale con marcatura CE fasulla, per un totale di 22 milioni di euro. I cinque milioni mascherine FFP2 e i 430 mila camici sono stati importati dalla Cina grazie a certificati fasulli prodotti dall’azienda meneghina; la documentazione inadeguata ha alimentato i sospetti delle autorità doganali, che hanno provveduto ad avvertire la Protezione Civile laziale e le fiamme gialle di Roma. I tre sono indagati, a vario titolo, di truffa aggravata, traffico di influenze illecite e frode nelle pubbliche forniture.

“Soddisfatti per la riuscita del loro ignobile piano, e ignari dell’indagine in corso sul loro conto, questi ‘galantuomini’ pianificavano anche di entrare tra i fornitori di banchi e mascherine per le scuole – prosegue Donini – grazie al millantato rapporto tra uno dei soci e l’ex commissario per l’emergenza Covid Arcuri. La Procura ha tratteggiato la parte più oscura e malata dei rapporti tra pubblico e privato in questo Paese; i soldi pubblici sono soldi di tutti – continua Donini – pertanto ognuno di noi deve sentirsi derubato da questa turpe faccenda e pretendere giustizia”.

“Colgo l’occasione – conclude Donini – per dire che proprio sulla vendita al dettaglio di mascherine, igienizzanti e altri dispositivi di protezione individuale, l’U.Di.Con. Regionale Lazio rimane a disposizione dei cittadini qualora volessero segnalare prezzi anomali”.