Acque reflue: che differenza c’è tra acque nere, acque bianche, acque grigie?

23 Set 2021 | Ambiente

Le acque reflue, generalmente conosciute come acque di scarico, sono quelle acque la cui qualità è compromessa dall’azione dell’uomo dopo averle utilizzate per le attività domestiche, industriali e agricole.

Queste acque, solitamente contaminate da sostanze organiche e chimiche, prima di tornare in circolo e ed essere riammesse nell’ambiente, sfociando nei mari, nei fiumi e nei laghi, necessitano di un trattamento di depurazione che, in assenza, comporterebbe seri problemi per l’ecosistema e per la nostra salute.

Le acque reflue si distinguono in:

  • Acque nere: quelle provenienti dagli scarichi dei sanitari, dai wc, dai bagni, dalle docce, e dagli scarichi industriali;
  • Acque grigie: sono quelle provenienti dalle cucine, lavastoviglie, lavatrici sia a livello domestico che professionale, cariche di detersivi e detergenti aggressivi e altamente inquinanti;
  • Acque bianche: quelle che derivano direttamente dalla natura, come l’acqua piovana, l’acqua utilizzata per la pulizia delle strade e le acque di raffreddamento degli impianti industriali.

Le acque reflue finiscono nel sistema fognario, il complesso sistema sotterraneo nel quale convogliano le acque reflue domestiche, urbane e industriali che dopo aver subito un processo di depurazione, o almeno si spera, finiscono nei fiumi o nei mari.

Oltre all’impatto ambientale, la necessità di servirsi di un impianto di depurazione delle acque reflue risiede nell’auspicabile riutilizzo razionale dell’acqua, soprattutto in alcuni ambiti: ad esempio, per l’irrigazione in campo agricolo, per il lavaggio delle strade, per alimentare i sistemi di raffreddamento e riscaldamento, per i sistemi antincendio a livello industriale.