Da quando il green pass, strumento di controllo messo a punto dal nostro Governo per il contenimento dell’epidemia da Covid-19, la cui versione Super, rilasciata a seguito di vaccinazione o guarigione dalla malattia è diventata obbligatoria per accedere alla maggior parte delle attività e dei servizi, abbiamo assistito a una serie di truffe legate all’ottenimento della certificazione verde da parte di chi ha scelto di non rispettare tali disposizioni.
Una delle prime truffe smascherate dalla Polizia postale, è quella della vendita dei green pass e super green pass sul canale social Telegram. Truffa messa in atto da gruppi creati ad hoc per invogliare all’acquisto dietro richiesta dei dati personali, rilasciando certificazioni a un costo tra i 100 euro e i 500 euro, offrendo addirittura pacchetti famiglia al costo di 250 euro e un servizio di assistenza in caso di problematiche.
E ancora, come si apprende da organi di stampa nazionali, ulteriori truffe sono state attuate da medici e infermieri che hanno finto di somministrare i vaccini dietro il pagamento di somme di denaro che oscillavano tra i 100 euro e i 300 euro, consegnando false certificazioni verdi e buttando, letteralmente, dosi di vaccino a discapito della collettività e della sanità pubblica.
Ma la truffa più recente per evitare la vaccinazione, frutto di illusorie menti astute per aggirare il sistema, riguarda lo scambio di identità tra persone positive e negative al virus, al fine di ottenere la certificazione verde. Nel dettaglio, la truffa funziona in questo modo: una persona, che ha contratto il virus e che già sa di ottenere un risultato positivo al Covid-19, si reca in farmacia per effettuare il tampone presentando la tessera sanitaria di una persona negativa, non in possesso di certificazione verde. Dopo dieci giorni, il titolare della tessera sanitaria si reca in farmacia per il tampone e risultando negativo del test riesce ad ottenere la certificazione verde da guarigione senza aver ricevuto il vaccino.
Sembra che il fenomeno sia avvenuto in diverse farmacie della Capitale, tanto che Federfarma, nei giorni scorsi, ha diramato una circolare per rendere nota la truffa e invitare i farmacisti a richiedere il documento d’identità della persona che si sottopone al tampone e a denunciare, ovviamente, eventuali illeciti.