Disabile bloccato nella stazione metro Furio Camillo, U.Di.Con.: “ancora una ‘vittima’ del menefreghismo di Atac”

11 Feb 2022 | Comunicati Stampa

Roma, 11 febbraio 2022 – “Non possiamo rimanere in silenzio di fronte all’ennesimo, inaccettabile, episodio capitato a un ragazzo romano disabile, rimasto bloccato in carrozzina alla stazione della metro A di Furio Camillo – afferma in una nota Martina Donini, Presidente dell’U.Di.Con. Regionale Lazio – quanto accaduto non fa altro che confermare, se ce ne fosse ancora bisogno, la totale inadeguatezza dell’azienda dei trasporti capitolina”.

Come riportato dagli organi di stampa, il fattaccio ha come protagonista un ragazzo disabile il quale, il giorno 8 febbraio, è stato costretto a richiedere l’intervento dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri. Pompieri e Benemerita hanno permesso allo sfortunato protagonista di tornare in superficie, dopo essere rimasto bloccato davanti ai gradini delle scale della stazione metro Furio Camillo, sulla linea A, a causa del mancato funzionamento di ascensori e montacarichi.

“Una situazione impossibile da tollerare in una città europea, la quarta nell’Unione per grandezza dopo Parigi, Madrid e Berlino – afferma Donini – e che dovrebbe, al pari delle altre, porsi come modello di efficienza in termini di qualità della vita, compresa l’efficienza dei trasporti pubblici, a favore di tutta la collettività e senza discriminazione alcuna”.

“Nel mese di novembre 2021 l’U.Di.Con. Regionale Lazio ha segnalato in autonomia all’Atac le criticità concernenti l’accessibilità alle stazioni metro-ferroviarie di Roma – prosegue Donini – chiedendo delucidazioni in merito e provvedimenti urgenti al fine di eliminare impedimenti al libero movimento delle persone con difficoltà motorie. Un’azione compiuta allo scopo di migliorare una situazione in stallo da troppo tempo e che purtroppo non viene ripristinata neanche quando la municipalizzata si trova a fare i conti con la realtà dei fatti e con i propri disservizi”.

“Rendere noto l’elenco delle stazioni non accessibili ai disabili da parte di Atac – conclude Donini – non assolve l’azienda dalle difficoltà di coloro i quali ogni giorno vedono limitare la propria libertà di spostamento. I nostri principi come associazione nonché la nostra morale come individui ci impongono oggi di alzare la voce di fronte all’ennesimo affronto alla dignità umana. Esprimiamo la nostra più profonda solidarietà al ragazzo – chiosa Donini – e chiediamo che vengano rimessi in funzione e revisionati tutti gli impianti delle stazioni capitoline, sperando di non dover più assistere a scempi simili”.