Roma, 06/07/2022 – “È impensabile che l’Areti, distributore di energia elettrica di Roma, giustifichi la mancanza di corrente elettrica in alcune zone della Capitale, attribuendo la causa del guasto all’eccesso di domanda da parte dell’utenza – scrive in una nota Martina Donini, Presidente U.Di.Con. Regionale Lazio”.
Come riportato dai mezzi stampa, nei giorni scorsi a Roma si sono verificate una serie di segnalazioni per mancanza di corrente elettrica: senza elettricità i residenti e i negozianti dei quartieri Pinciano e Salario nella giornata di lunedì 04 luglio, ore di black out nei quartieri Monti, Vittorio Emanuele, Largo Argentina e Corso Rinascimento, elettricità a singhiozzo in zona San Giovanni per oltre 24 ore.
“Se è vero che l’ondata di calore persistente sulla Capitale ha comportato un sovraccarico e un aumento record della domanda di energia – continua Donini – è pure vero che con le temperature in rialzo già dal mese di maggio era facilmente ipotizzabile un simile scenario. Eppure no, viviamo in una città in cui la parola prevenzione, che per definizione dovrebbe impedire il verificarsi di un evento, cede sempre il posto alla non curanza.”
“Il disagio che stanno vivendo i cittadini, esercenti, supermercati, ristoratori delle zone colpite è piuttosto grave. Ma, quel che è più grave – prosegue Donini – è che nessuno, tra fornitore e distributore, si sia degnato di informare gli utenti su questa situazione spiacevole, rimbalzandosi la responsabilità di fornire spiegazioni adeguate e di trovare una soluzione al problema. Soluzione che di certo non può essere rappresentata dal gruppo elettrogeno, inviato in zona San Giovanni nella mattinata di ieri, e che ha smesso di funzionare da lì a poco per sovraccarico energetico”.
“Segnaleremo la questione ad Areti – conclude Donini – il cambiamento climatico, la stagione eccessivamente calda, l’aumento dei prezzi energetici dovuti alla crisi Ucraina, non possono essere delle scusanti; un’azienda che gestisce un settore nevralgico come l’energia elettrica deve, nei fatti, saper leggere il periodo storico e predisporre strategie adeguate a prevenire simili disagi”.