Riscaldamenti: quando è possibile accenderli a Roma e provincia

7 Nov 2022 | Ambiente

Considerato il problema legato all’insicurezza nell’approvvigionamento del gas e al conseguente aumento del prezzo dovuto al conflitto russo-ucraino, visto il regolamento europeo relativo alla riduzione volontaria della domanda di gas  a livello nazionale del 15% nel periodo compreso tra il 1°agosto 2022 e il 31 marzo 2023, in linea con il Piano Nazionale di contenimento dei consumi del gas di settembre 2022, Il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha firmato l’ordinanza relativa all’accensione dei riscaldamenti nella città di Roma.

Rispetto a quanto previsto dal decreto del MiTE, che fissava per la zona climatica D, quella che include la città di Roma, l’accensione dei termosifoni all’08 novembre e lo spegnimento al 07 aprile, l’ordinanza in questione vede uno slittamento delle date e non solo.

L’ordinanza del sindaco di Roma prevede:

  1. L’accensione dei riscaldamenti in data 21 novembre 2022 e lo spegnimento in data 31 marzo 2022;
  2. Il funzionamento per un massimo di 10 ore giornaliere comprese tra le ore 5 e le ore 23 di ciascun giorno;
  3. Riduzione di 1° C della temperatura dell’aria. In particolare viene fissata la temperatura massima consentita a 17° C + 2°C di tolleranza per gli edifici adibiti alle attività industriali, artigianali e assimilabili e, a 19°C + 2° c di tolleranza per tutti gli altri edifici, comprese le abitazioni.

Diverse le deroghe previste dall’ordinanza. Le condizioni elencate non si applicano agli ospedali, cliniche e case di cura, scuole materne asili nido, piscine e saune, edifici adibiti ad attività industriali e artigianali in casi di specifiche esigenze di produzione, sedi di rappresentanze diplomatiche e organizzazioni sindacali che non si trovino negli edifici. E ancora, il tetto delle 10 ore giornaliere non si applica “agli impianti termici che utilizzano sistemi di riscaldamento di tipo a pannelli radianti incassati nell’opera muraria, per gli impianti con riscaldamento centralizzato a pompa di calore” e agli edifici pubblici e privati che siano dotati di impianti alimentati a energie rinnovabili. Per questi ultimi edifici, non si applica neanche la riduzione della temperatura dell’aria.

L’ordinanza considera un eventuale condizione metereologica favorevole che comporterebbe lo spegnimento anticipato dei riscaldamenti o un ulteriore riduzione della temperatura ambientale.