Roma, 10/5/2024 – La proposta dell’Assessore alla Mobilità di Roma, Eugenio Patanè, di introdurre una rete di videosorveglianza alimentata dall’intelligenza artificiale e dal riconoscimento automatico, suona più come una sceneggiatura distopica che come un progetto praticabile per il Giubileo 2025. Questa tecnologia sfiora i confini di un controllo alla “Grande Fratello”, e pone grandi interrogativi in termini di privacy. Non è un caso infatti che il Garante Privacy abbia chiesto spiegazioni e l’Amministrazione abbia fatto marcia indietro nel giro di 24 ore”, così in una nota Fabrizio Ciliberto, Presidente Udicon Lazio.
“È fondamentale che la sicurezza nelle nostre città non diventi una scusa per infrangere i diritti dei consumatori. È ironico pensare che, invece di migliorare l’efficienza del trasporto pubblico, notoriamente insufficiente e fonte di disagi quotidiani per i cittadini, l’amministrazione si concentri su soluzioni di sorveglianza controverse. È possibile garantire sicurezza senza ricorrere a un occhio elettronico onnipresente. Magari, invece di investire in sistemi di sorveglianza invasivi, sarebbe più utile e meno orwelliano utilizzare questi fondi per rafforzare la sicurezza e ottimizzare i servizi di trasporto pubblico.
I turisti e i cittadini di Roma probabilmente apprezzerebbero di più dei treni puntuali e meno affollati piuttosto che sentirsi osservati da un occhio elettronico onnipresente, così come misure di sicurezza ben pensate che non compromettano la loro privacy. Se queste telecamere fossero già installate nelle metro, ad oggi riprenderebbero uno spettacolo davvero poco entusiasmante: treni obsoleti che passano ogni quindici minuti e cittadini immobili e sconsolati sulle banchine. Forse sarebbe più produttivo mettere sotto sorveglianza le inefficienze del sistema di trasporto pubblico della Capitale. Mezzi meno affollati significa più confort e meno spazio per i borseggiatori” ha concluso il Presidente Udicon Lazio, Fabrizio Ciliberto.